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I giovani hanno più bisogno di esempi che di critiche.

Joseph Antoine René Joubert

Adolescenza: un’epoca di cambiamenti

L’adolescenza, si sa, è una delle fasi della vita che maggiormente preoccupa anche i genitori più temerari. È il momento in cui il corpo cambia e con esso anche la mente, i pensieri, i vissuti e si inizia a dare importanza a cose che fino al quel momento non erano nemmeno considerate. Cambiamenti ormonali, tumulti emotivi, alzarsi col piede sbagliato un giorno sì e l’altro pure e quel figlio che fino a ieri pareva un agnellino, lo vediamo trasformarsi dal giorno alla notte in un lupo affamato!

Se fino a quel momento, infatti, i propri figli rivolgevano la maggior parte della loro attenzione all’interno della famiglia, gli adolescenti iniziano invece pian piano a investire interessi, attenzioni ed energie al di fuori di essa e questo li fa sentire molto più esposti: al giudizio, al confronto, alla paura di non essere accettati così come sono, li fa sentire continuamente messi alla prova su tutto ciò che dicono e fanno e si sentono sensibili alla possibilità di uno scontro.

Una fase di passaggio

Non tutti i ragazzi vivono il passaggio dall’infanzia alla preadolescenza e adolescenza vera e propria con scioltezza e facilità e capita spesso che bambini che fino a quel momento sembravano non avere difficoltà, inizino a sbattere le porte in faccia e a rispondere a tono. Questo spesso accade perché stanno sperimentando, stanno misurando fino a che punto possono osare, stanno mettendo alla prova i propri genitori per capire quanto possono reggere e quanto loro si possono spingere oltre.

I ragazzi hanno bisogno di sentire che i loro genitori ci sono, che fanno come da “contenitore” per la loro rabbia, che possono “esagerare” perché sanno che c’è qualcuno che si prende cura di loro, che si preoccupa per loro. Durante la pandemia questo investimento sempre più progressivo verso l’esterno è stato, per ovvie ragioni, rimandato e ha costretto i ragazzi a starsene 24h su 24 in casa con i propri genitori. Ma non solo: è venuta a mancare quella quotidianità fatta di condivisione, trasgressione, sperimentazione delle proprie capacità e potenzialità in favore di una chiusura e un isolamento sempre maggiori.

Gli adolescenti non sono tutti uguali

Non tutti gli adolescenti, però, hanno un comportamento “esplosivo”: oggi, infatti, si osserva sempre più (e in questo la pandemia ha influito notevolmente) a un ritiro progressivo e a un isolamento sempre maggiori. Se già prima del covid-19 l’uso dei telefoni e dei giochi online preoccupava i genitori, con la pandemia si è osservato un aumento sempre più preoccupante di ragazzi che hanno difficoltà a uscire non solo dalle proprie case, ma anche, spesso, dalle loro camere. Quello spazio, infatti, è diventato nell’ultimo anno e mezzo un porto sicuro, un guscio che li protegge perché li dispensa dal doversi mettere in gioco e sperimentarsi in situazioni che provocherebbero loro ansia.

Quello che accade, però, in questi casi, è che le loro forti emozioni legate ai cambiamenti di vario tipo che stanno vivendo – la rabbia, la paura, l’ansia – vengano rivolte non verso l’esterno, bensì verso l’interno. Questo provoca un grande senso di inadeguatezza, senso di colpa, che può portare, nelle situazioni più complesse, anche a rivolgere queste emozioni e questa rabbia verso loro stessi.

In altri casi, invece, le emozioni che sentono sono tanto forti che non riescono a gestirle, a controllarle, a domarle, e si coprono allora di un “velo” di apatia, che permette loro di non sentire queste emozioni in maniera eccessivamente forte. Il problema ad esso connesso, però, è che così non sentono e non vedono nemmeno le emozioni più positive che illuminano e nutrono la loro vita.

Cosa devono fare i genitori con i figli adolescenti?

Cosa fare allora se in casa nostra è presente un adolescente che non sappiamo come prendere o se siamo preoccupati per il suo atteggiamento?

Sembrerà un consiglio banale, ma innanzi tutto i ragazzi hanno bisogno di sentirsi ascoltati, di sentire che la loro opinione è importante e che ai propri genitori interessa ciò che hanno da dire. Hanno bisogno di sentire che i loro genitori restano anche se fanno qualche sbaglio. Questo non significa non mettere regole, anzi, esse fanno parte del “contenitore” e sono fondamentali, ma d’altra parte hanno bisogno di una certa flessibilità e di essere costantemente riviste di pari passo con la crescita e con i movimenti che i ragazzi fanno.

In alcuni casi e per vari motivi può succedere che i ragazzi peggiorino se sentono che in famiglia, soprattutto nella coppia, ci sono delle difficoltà o delle tensioni, soprattutto se latenti e delle quali non si parla. In generale, tenere un comportamento di apertura e confronto continuo può essere di aiuto, così come farli sentire accolti e dare fiducia ai loro comportamenti, alle loro prestazioni e alla loro messa in gioco.

Se vi rendete conto che la situazione in casa, però, sta sfuggendo di mano e che l’adolescente in questione ha atteggiamenti preoccupanti, contattare una psicologa può essere importante per prevenire, prima che curare, possibili situazioni problematiche.

Contatti

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  • il numero di cellulare 349 4241925

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